MC2 Legali società cooperativa intervistata da Il Sole 24 Ore

Pubblicata lunedì 3 giugno, sulle pagine del quotidiano economico e giuridico Il Sole 24 Ore, l’articolo, frutto di una intervista, che  il giornalista Massimiliano Carbonaro ha proposto a Manuela Mulas, presidente dello studio  MC2 Legali.

L’intervista realizzata a più voci, affronta le ragioni che hanno indotto quattro studi legali, diversi per dimensione e collocazione geografica, ad adottare la forma organizzativa della società tra avvocati come cooperativa a responsabilità limitata.

Il titolo «Pochi gli studi in cooperativa: piace la formula senza vertici» evidenzia subito il carattere paritario e collettivo della forma associativa, ancora poco diffusa, ma che offre notevoli elementi di novità e utilità per gli studi, prima tra tutti la possibilità di contrattualizzare il rapporto tra i soci (gli avvocati), e la società nella forma del socio lavoratore. Un altro evidente vantaggio della forma associativa coop è quello di facilitare l’ingresso di nuovi soci, spesso collaboratori che già lavorano per lo studio a partita IVA senza polverizzare il capitale sociale o indebolire la governance.

La forma associativa della sta cooperativa a r.l.

La legge professionale forense 247 del 2012, riletta anche alla luce della legge sulla concorrenza (124/2017), permette agli avvocati di organizzarsi anche in società di capitali.

Tra queste, naturalmente, stanno le cooperative, i cui soci devono essere, per almeno due terzi rappresentati da avvocati.

L’articolo mette a confronto quattro esperienze, di cui una di Bari, una di Como, una di Roma e quella fondata dalle avvocate Manuela Mulas, Lauravita Cappelluto e Donata Giorgia Cappelluto. 

«Lo studio parmense MC2 Legali, infine, ritiene che per una realtà di provincia, in una fase che premia l’aggregazione, la cooperativa sia la risposta, ma il punto di partenza è stato un rapporto consolidato da più di 20 anni. «Noi pensiamo – sottolinea l’avvocato Manuela Mulas, una delle tre socie fondatrici – che l’avvocato singolo sia destinato a scomparire e che questa formula sia l’unica che garantisca continuità, e fa entrare soci più giovani con facilità»

Scarica e leggi l’intervista integrale in pdf.