Donata Giorgia Cappelluto è la nuova presidente ANF – Associazione Nazionale Forense – eletta lo scorso 12 ottobre. L’avv. Cappelluto, già facente parte del Direttivo Nazionale, è stata nominata tramite procedure per l’elezione democratica degli organismi dirigenti, che si tengono ogni tre anni.
Lo scorso 12 ottobre l’Associazione Nazionale Forense ha eletto come sua nuova Presidente per il prossimo triennio la collega Donata Giorgia Cappelluto, già membro del precedente Consiglio Direttivo, ed associata di ANF dal 1997. La nuova Presidente nel suo discorso da neo eletta ha tenuto a precisare che si metterà a disposizione dell’Associazione a rappresentanza di tutti i suoi membri con quello spirito di servizio che si può riassumere in “è il tempo di restituire tutto quanto ricevuto” nell’ottica di realizzare gli ambiziosi progetti ben delineati all’esito del recente Congresso tenuto in settembre a Parma. Con questa breve intervista cerchiamo di conoscere meglio il suo punto di vista sull’Associazione e, più in generale, sulla professione.
DOMANDA: La stagione politica che stiamo vivendo sta ponendo la professione di fronte a grandi sfide su temi cruciali quali le riforme della giustizia, l’Intelligenza Artificiale, un mercato delle professioni in continua evoluzione con un sempre maggiore timore che nel futuro la funzione di avvocato tenda ad assottigliarsi. L’impressione è che troppo spesso l’avvocatura venga tenuta ai margini nelle fasi decisionali su temi che invece dovrebbero coinvolgerla come protagonista. In questo scenario come pensa possa incidere una associazione come la nostra e quanto è importante il tema della partecipazione attiva dei colleghi?
CAPPELLUTO: Le ricorrenti riforme della giustizia degli ultimi dieci anni hanno riguardato per lo più il “rito” in ogni ambito del diritto processuale e, purtroppo, la direzione intrapresa dal legislatore pare orientata verso la fuga dalla giurisdizione in ragione delle performance richieste all’Italia dall’Europa e da ultimo persino imposte dagli obiettivi del PNRR, da una parte; dall’altra l’impiego dell’intelligenza artificiale, se non correttamente utilizzata, rischia di compromettere il ruolo sociale degli avvocati e il loro futuro professionale. In questo scenario credo che il ruolo della ns. Associazione sia quello di implementare la consapevolezza in ordine ai rischi concreti che questo scenario comporta per gli avvocati tutti, sia quello di accompagnarli nella formazione nell’acquisizione delle competenze necessarie per manovrare con cura tutti gli strumenti che l’I.A. ci può offrire nel rispetto degli irrinunciabili principi etici che pure devono essere osservati.